CAPITOLO XIX: PEDINAMENTO
Quando Diane aprì la porta del suo appartamento si trovò di fronte un avvilito Jordan.
- Cosa ti è successo? – chiese la ragazza allarmata.
- Non credo sia il caso di parlarne adesso… dammi il tempo di riprendermi… Hai qualcosa di forte da offrirmi?… Devo bere!… Io non capisco!… Non riesco proprio a capire… - Jordan scuoteva la testa… era quasi scappato via dalla camera di
Immanuel, sperando che anche quell’incontro con il ragazzo facesse parte dell’incubo…
Rue la Fayette era piena di gente… questo dimostrava a Jordan che non aveva sognato… che
Immanuel aveva realmente pronunciato quelle frasi ciniche… ma… non era possibile… non poteva essere realmente accaduto.
- Hai trovato nuovi indizi che riguardano il caso?… Oppure…
Adam ha scoperto che siamo stati a casa sua?! -
- Niente di tutto ciò, Diane… Ma… prima di pronunciarmi… devo… devo essere sicuro… Mi sembra tutto così assurdo… Io… io non ci capisco più niente… Dovrei capirci qualcosa… Al Diavolo!… Sono un Ispettore di Polizia… E dovrei riuscire a risolvere quesiti così semplici… cosa cazzo è successo stavolta?… Perché non riesco a far combaciare le cose? -
- Forse se mi dicessi… cosa ti preoccupa… potrei darti una mano… Ma… così… senza indizi… -
- Dubito che questa sia una buona idea… anche perché… io non so esattamente cosa mi preoccupa… Lo so che ti sembra strano… e per la verità anch’io mi sto reputando tale… -
- E’ per l’incubo che ti ho raccontato?… E’ questo il motivo? -
- Anch’io ho fatto uno strano sogno… nel quale…
Immanuel e Adam… erano insieme… Ma questo non è possibile… darei non so cosa per trovare un collegamento tra i nostri incubi e il caso che sto seguendo. E non vorrei tener conto dello strano comportamento di… -
Jordan si bloccò. Diane non conosceva il ruolo che
Immanuel ricopriva all’interno del Dipartimento… e Jordan non aveva alcuna intenzione di rivelarle questo segreto: tutto sommato aveva ragione il Veggente… conosceva la ragazza da poco tempo… Come poteva fidarsi di lei?
- Allora?… - chiese Diane - …Mi dici perché ti sei fermato?… Mi sembri come un disco rotto… che per continuare a suonare abbia bisogno di qualcuno che rimetta a posto la puntina… Ad ogni modo… stavo pensando… che sarebbe opportuno sorvegliare il Professore… Appena torna… gli chiederò di rilasciarmi un’intervista sul suo viaggio in America… per quale proposito vi si è recato… Potrebbe anche reputarmi simpatica… e tenerlo d’occhio non mi risulterebbe difficile… -
Diane era eccitata all’idea di imbrogliare
Adam. Il verde del suo sguardo da gatta brillava pericolosamente.
Jordan la guardò stupito… Come poteva pensare alle sue stupide interviste… mentre lui si trovava immerso nel caos più totale?
- Vuoi proprio cacciarti nei guai… vero, Diane?… Ma io ho molti problemi da risolvere… non posso starti dietro… Quindi mi vedo costretto… a dirti…
- Fay ce que vouldras -… io torno al mio lavoro… sperando di ottenere finalmente un risultato… -
- Che vuoi dire? -
- Che torno al mio normale… metodo… di lavoro… -
- Ma così a trovare il tuo assassino impiegherai dei mesi … -
- Forse!… Io ho sempre fatto il mio dovere… sono dieci anni che lavoro con metodo e pazienza… e finora… il Dipartimento non si è mai lamentato troppo del mio operato… -
- Allora, perché siamo entrati nella casa del Professore?… Per niente!… Potevo portarmi la mia macchina fotografica… almeno… ci avrei guadagnato uno scoop!… Perché hai cambiato idea? -
- Perché mi sembra che tu abbia una fretta… non necessaria… di vedere
Adam Aryen dietro le sbarre… una fretta tale da esser capace di inventarti le prove!?… Ma questo non è un gioco, Diane… non possiamo accusare qualcuno di omicidio… così, perché una persona non ci piace… Io non sono abituato ad agire sconsideratamente… -
- Va bene!… Se prometto di non correre troppo… di agire con metodo e pazienza, come suggerisci tu… continueremo insieme quest’indagine? -
Il viso imbronciato della ragazza restava immobile davanti a Jordan… nei suoi occhi adesso c’era una muta preghiera… come se volesse a tutti i costi che lui non se la lasciasse dietro… e continuasse a fidarsi di lei.
L’Ispettore si lasciò intenerire da quell’atteggiamento remissivo. Alzò il braccio, e con la mano accarezzò il viso di Diane… poi… la sospinse verso di sé e l’abbracciò teneramente.
- Cosa mi stai facendo, Diane?… - chiese Jordan sorridendo -…Sei forse una strega tanto potente da rubarmi l’anima?… D’accordo!… Cerca di avvicinare
Adam… però non esporti troppo… io, intanto, cercherò di risolvere un altro problema… Stai attenta! -
- Sarò la prudenza fatta persona!… Grazie per la fiducia… - rispose lei.
Poi avvicinò le sue labbra a quelle di lui, e lo baciò con passione.
L’ottimismo di Diane era stato un toccasana per Jordan. Il quale aveva deciso di pedinare
Immanuel.Erano tre giorni che Jordan non perdeva di vista
Immanuel… ma il risultato non era stato proficuo… Stava quasi per rinunciare… ma quella sera, dopo cena, il veggente uscì di casa… il vento giocava con i suoi capelli e il freddo gli ghiacciava le guance, conferendogli un aspetto funesto.
Jordan non aveva mai visto
Immanuel così tetro, però adesso… non soltanto gli sembrava tetro… ma addirittura credeva di non conoscerlo affatto.
Immanuel non prese l’auto. Si avviò a piedi… percorse un tratto di
Rue la Fayette, poi svoltò in
Boulevard de la Villette… Jordan lo seguiva da lontano… anche lui era a piedi, aveva lasciato l’auto vicino casa dell’amico… Ora però se ne pentiva… sentiva il freddo gelargli le ossa… Come Diavolo faceva
Immanuel a non avvertire quel freddo polare?… Come poteva restarsene tranquillo?
Giunsero al
Cimetiére Lachaise dove
Immanuel si fermo per qualche istante… Jordan pensò che il ragazzo somigliava tanto ad una di quelle statue di marmo… fredde e inanimate… che si trovano nei musei… Sì!… quegli enormi pezzi di pietra bianca… che si beffano di chiunque li guardi, dando a credere loro di essere a conoscenza di chissà quale segreto… magari… quello della vita eterna!
Jordan sorrise della sua fervida immaginazione… Poi,
Immanuel si mosse… Ora l’Ispettore capì qual era la meta del ragazzo…
Place de la Bastille!- “Perché stai andando lì?” – pensò Jordan –
“Cosa cerchi esattamente?… Quando ti ho detto di essere stato a casa del Professore… e di ciò che avevo scoperto… mi hai quasi riso in faccia… come se stessi dicendo un’eresia… Però, adesso… ti stai dirigendo verso l‘entrata che porta alla grotta… e… fin dentro la casa di Aryen… Perché?… Cosa Diavolo sta succedendo?” - Decisamente tutta quella storia stava assumendo proporzioni inaspettate… le certezze di Jordan stavano crollando una ad una… Non sapeva più a chi credere… Diane da una parte…
Immanuel dall’altra… Quale dei due era più affidabile?… Fino a quel momento lo era stato di più il veggente… ma… ora sembrava il più strano… si comportava da estraneo… gli nascondeva i suoi spostamenti e aveva completamente dimenticato di riferirgli come procedevano le sue indagini… D’altro canto… Jordan doveva ammettere che… negli ultimi dieci anni… aveva guardato ad
Immanuel come ad un faro… e il ragazzo si era sempre dimostrato all’altezza… ma da quando stavano indagando a questo caso… e lui aveva conosciuto Diane… erano cambiate tante cose.
Immanuel era cambiato!
Erano giunti in
Place de la Bastille… Immanuel camminava svelto… sicuro… come se seguisse un percorso già prestabilito… la sua meta era l’ingresso al tunnel, ed il Veggente si muoveva come se conoscesse bene il luogo… Eppure, quella era una zona che
Immanuel non frequentava abitualmente… e Jordan non gli aveva detto… né il punto esatto… in cui era il varco per accedere al tunnel… né come trovarlo, quindi… come faceva
Immanuel a procedere così spedito?
Mille domande affollavano la mente dell’Ispettore, e un dannato senso di insicurezza nei confronti del suo amico si era impossessato del suo animo… Possibile che il ragazzo che lui conosceva… fosse in realtà un’altra persona?
Stava ancora riflettendo, quando vide
Immanuel uscire dal tunnel e tornare sui suoi passi… il suo viso era indifferente e gelido… Jordan non riusciva a leggervi nulla.
Questa nuova immagine del veggente… non era certo rassicurante.
Come Jordan per
Immanuel, anche Diane si era impegnata per avvicinare
Adam.Ma sembrava che il Professore non avesse tempo da dedicarle… Così… da brava giornalista… la ragazza decise di seguire la strategia di cui Blaise si era servito poche settimane prima… Attese che
Adam partecipasse al programma
“Le Risorse della Mente”… e poi, con diplomazia e… un po’ di civetteria, si avvicinò a lui… e si presentò, porgendogli la piccola mano ambrata dalle lunghe dita affusolate… e dalle unghie laccate di rosso.
- Mi rendo conto di quanto lei sia impegnato, Professore… - disse Diane sorridendogli - …ma… beh, noi giornalisti siamo tipi persistenti… Lei deve capire… ci sono molti interrogativi intorno alla sua persona… e il mio lavoro consiste nel dare delle risposte alla gente… -
- Quindi lei vorrebbe intervistarmi… Giusto? – chiese
Adam ricambiandole il sorriso.
- Veramente… sì! -
- Bien sùr!… Ho un po’ di tempo libero… presumo che lei non mi darà tregua… finché non avrà ottenuto la sua intervista… e io… da bravo professionista, preferisco eliminare la causa del male… anziché sopportare il dolore… Però… preferirei uscire da qui… Non le spiace fare due passi con me? -
Diane si sentì presa in contropiede… Si aspettava un netto rifiuto, con conseguente freddezza, da parte di
Adam… invece questi… accettava di essere intervistato… e le chiedeva di accompagnarlo a fare due passi… Perché?
Troppo facile!… Troppo presto!… Troppo di troppo… non era possibile che il pomposo Professore accettasse una seconda intervista… Non dopo avergliela rifiutata per settimane… Diane sentiva che qualcosa non funzionava.
- “Dopo l’intervista fatta ad Adam…” – si disse la ragazza
– “Blaise è scomparso… e poi è morto… Non voglio fermarmi allo stesso capolinea…” - - Ha cambiato idea? – chiese un gentilissimo
Adam ad una stupita Diane.
Per un istante, i loro sguardi s’incrociarono… il fuoco che ardeva nei loro occhi verdi era un segno evidente che entrambi diffidavano l’una dall’altro.
- Nient’affatto!… Sarà un onore passeggiare accanto a lei! – rispose Diane.
- Coraggioso da parte sua… considerando la pessima fama che mi precede… Non ha paura che possa rapirla? -
- No!… Dovrei averne? -
Adam sorrise. Mentre si avviavano verso l’uscita dello studio televisivo, il Professore pensò che la giornalista gli piaceva… Il suo sorriso si addolcì un po’… Con la solita calma studiata… mise la mano in tasca ed estrasse il pacchetto di sigarette e l’accendino… ne offrì una a Diane e poi si servì.
- Ma che… sigarette… fuma?… - chiese la ragazza tossendo.
- E’ forte… vero?… Avrei dovuto avvertirla… può buttarla via, se non le va… Allora… non voleva intervistarmi? -
- Sì, certo! -
Decisamente le cose stavano prendendo una piega inaspettata… Ma che fine aveva fatto la freddezza abituale che accompagnava
Adam?Fuori, le prime luci artificiali illuminavano la strada… e Diane cominciava a pensare che questa volta
Adam non poteva semplicemente farla sparire… sempre che fosse lui l’assassino… Se lo avesse fatto, sarebbe caduto in trappola… beh… era questo che lei e Jordan volevano… che lui si esponesse al punto da poter essere incriminato.
- Non le chiederò niente… sulla sua vita privata… - cominciò la giornalista - …Ho capito che non ama parlare di sé… percui cercherò di… -
- Vero!… Non mi piace parlare di me… ma non si preoccupi… non urterà la mia suscettibilità se mi farà domande personali… Ormai ci sono abituato… sarà meglio però… che mi dia del tu… Sono convinto che chiamarmi per nome le faciliterà il lavoro. -
- Grazie!… Non capisco!… Per quale motivo ti nascondi dietro la maschera della freddezza… quando sei così… così… -
- Non perda tempo in adulazioni… non sono uno stupido… Ho cercato di metterla a suo agio… perché così possa finire in fretta… ho altri impegni per la serata… -
- Capisco!… Non volevo adularti… penso veramente che tu sia diverso, in realtà… Rispondi alla domanda… Perché ti nascondi? -
- Io non mi nascondo… semplicemente non sono portato, per i rapporti sociali… ma resto me stesso in qualunque occasione… se la gente non vuole vedere… io non posso costringerla. -
- Vorresti dire… che sono io che non voglio vedere come sei? -
- Non ho detto questo… ma, visto che si sente colpita… è evidente che l’immagine che si era fatta di me… fosse diversa… da quella che adesso le pare di cogliere. -
- Toucher, Monsieur!… Ammetto la mia colpa… ma la tua casa… - Diane impallidì.
Cosa aveva detto?… Si era tradita… e ora… cosa sarebbe accaduto?
Guardò
Adam aspettando il suo commento… come si aspetta una condanna a morte… ma lui non tradì alcuna emozione.
- Preoccupata?!?… - chiese tranquillo
Adam - …Sapevo già… che lei e il suo amico… l’Ispettore Malin… siete stati a casa mia… approfittando del mio viaggio… Mi sembra, signorina… che lei abbia dimenticato… che io mi occupo di poteri ESP… E che scarti a priori… che io possa essere dotato di una di queste facoltà… Le confido un segreto… Io vi ho visti entrare… ed esplorare la mia casa… -
- Com’è possibile?… Eri lontano… chilometri ti separavano da Parigi… -
- Sta sottovalutando il potere che può dare… la facoltà della veggenza… Ha poca fiducia… ma, lasciamo perdere la lezione… prego, mi faccia pure le domande che stanno fremendole in gola. -
- Quali domande? -
Adesso Diane era seriamente preoccupata… Se
Adam avesse parlato a Jordan della loro visita notturna nella sua casa… Jordan avrebbe pensato che era stata lei a raccontargli ogni cosa… che lo aveva tradito… Ma come poteva averli visti entrare in casa,
Adam?… Stava sicuramente bluffando… stava cercando di farla parlare… Ma lei non sarebbe caduta nel suo inganno… o forse sì?
- Diane!… Sta di nuovo offendendo la mia intelligenza… Beh, io non ho tempo per giocare… Se lei vuol fingere di non capire a cosa sto alludendo… va bene!… Continui pure con l’intervista che aveva in programma. -
- Io non avevo programmato proprio niente!… Avevi detto di voler agevolare l’intervista… -
- Vero!… Ma è lei che ha accennato qualcosa in proposito alla mia casa… o sbaglio? -
Adam aveva ragione… E ora?… Come poteva rimediare all’errore?